Instancabile cercatore e infaticabile alleato dell’uomo, il Lagotto si è imposto negli ultimi anni come cane da compagnia, rustico, ma adattabilissimo alla vita da appartamento.
Riconosciuto ufficialmente solo nel 1991 questo “giovane” (almeno per quel che riguarda il riconoscimento ufficiale) quattrozampe si è conquistato immediatamente un posto di tutto rispetto nel panorama cinofilo italiano. Basta dire che dall’ottantina di Lagotti del 1992 si è passati ai settecentocinquanta del 1996. E la razza è in continua crescita!
Il lagotto: un cane antichissimo
Nato come cane da tartufo, il Lagotto è stato presente fin dal XVI secolo in Italia era frequente incontrarlo soprattutto nelle valli di Comacchio e nelle lagune ravennati dove si era diffuso come razza da riporto. A partire dal XIX secolo la razza si diffuse anche nelle pianure dell’Emilia Romagna con la specifica funzione di cercatore di tartufi.
Tipico cane da acqua e lo si nota anche dalla sua rassomiglianza con il Barbone; il Lagotto ha un aspetto rustico, forte, ben proporzionato. Guardandolo nel suo habitat naturale se ne intuiscono immediatamente le grandissime doti di cane da lavoro. Il suo sguardo è attento, la sua indole poliedrica e decisamente adattabile. Logico, quindi, che possa diventare anche un ottimo cane da compagnia, perfetto in ambiente metropolitano. Insomma, il Lagotto è un compagno ideale, sia in campagna che in città. L’olfatto di questa razza è super allenato ed è uno dei più potenti del mondo. Niente, perciò, riesce a distrarre il Lagotto dalle sue funzioni: rimane attento e implacabile e mai distratto. Il tartufo è individuato e il cacciatore accontentato: la preziosa preda verrà scovata e messa da parte e troneggerà in tavola su fumanti tagliatelle o risotti appetitosi.
Il lagotto: un fiuto eccezionale
Questa razza ha come caratteristica principale il suo mantello a tessitura lanosa, semi-ruvido in superficie, e a riccioli stretti (meno stretti sulla testa).
Mustacchi, barba e sopracciglia sono ricchi. Il mantello è idrorepellente (come si conviene, del resto, a un cane “d’acqua”) e il pelo tende a infeltrirsi per cui è buona norma procedere a una tosatura annuale. Non necessita però di molte cure per quel che riguarda la toelettatura. Basta una sforbiciata ogni due mesi circa che può essere eseguita benissimo dal proprietario stesso senza ricorrere al toelettatore. E poi via... il Lagotto rimane perfetto.
E’ importante ricordare che questa razza non perde pelo e che quindi è ideale per chi vive in appartamento.
Per il Lagotto non c'è differenza fra gioco e lavoro: ecco perchè potrete contare sempre su un collaboratore o un compagno di giochi entusiasta. I suoi amici ideali sono infatti i bambini, oltre naturalmente al padrone a cui si affeziona profondamente. Ha un ottimo carattere, gioioso, allegro, sempre se condivide le sue giornate col suo compagno preferito......l'uomo!